di e con Paolo Mazzarelli

Nell’Amleto di Shakespeare due ragazzi poco più che ventenni, Amleto e Orazio, grandi amici fra loro, si trovano a dover fare i conti con le macerie di un mondo, quello degli adulti, che cade a pezzi.
Amleto, un principe, sarà sopraffatto dagli eventi e morirà, mentre Orazio, un uomo buono, sarà il solo a sopravvivere e riceverà dall’amico morente l’incarico di raccontarne
la storia.
La grande opera shakespeariana è il punto di partenza di un viaggio che ha condotto l’autore e attore Paolo Mazzarelli alla scrittura di questo testo originale intitolato “ORAZIO” e che dell’Amleto conserva solo un’incursione nella scena dello spettro. Tre amici, anch’essi di circa vent’anni, si confrontano con le macerie del mondo presente. Un mondo che per loro, un buffo ragazzo italiano senza fissa dimora, un migrante africano,
una ragazza figlia di un potente e vanitoso teatrante, deve necessariamente essere ripensato, sovvertito, ricreato. Sarà proprio il teatro ad offrire ai tre una possibilità,
anche grazie alle suggestioni proposte dall’Amleto stesso. Mettersi in ascolto e in dialogo con chi ancora non ha voce, indagarne i bisogni, i dolori, i desideri, è oggi, nel teatro come nella realtà, l’unico modo per guardare avanti.