di Jack London
traduzione di Edda Squassabia
riduzione teatrale di Filippo Garlanda
con Filippo Garlanda (voce)
Giovanni Colombo (pianoforte)

L’antico desiderio del nomade risorge, ribellandosi alla catena delle abitudini;
l’istinto animale si ridesta dal suo letargo.
(John Myers O’Hara)
Jack London cantato e raccontato, con un pianoforte che suona blues grandi come la foresta o frenetici come la folle corsa all’oro o avvolgenti come un fuoco in mezzo alla neve del Klondike.